Le invenzioni sul volo di Leonardo da Vinci, dall’ornitottero alla vite aerea e al paracadute: studi, progetti e intuizioni che hanno anticipato l’aeronautica moderna.
Le invenzioni di Leonardo da Vinci dedicate al volo mostrano il lato più visionario del genio rinascimentale. Per Leonardo, volare significava superare i limiti umani e imitare la perfezione della natura. Osservando con rigore il comportamento degli uccelli, Leonardo studiò la portanza, la resistenza dell’aria e il movimento delle ali, anticipando principi di aerodinamica. Nei suoi taccuini progettò macchine incredibili come l’ornitottero con ali battenti mosse dall’uomo, la vite aerea che anticipa l’elicottero, il primo paracadute funzionante e ali plananti simili ai moderni deltaplani. Leonardo pensò anche a possibili applicazioni militari, immaginando macchine volanti per esplorare i campi di battaglia dall’alto, pur mantenendo un animo pacifista che lo spinse a inserire difetti nei progetti bellici. I suoi studi, conservati nel Codice Atlantico, non portarono a velivoli funzionanti ma influenzarono profondamente la nascita dell’aeronautica e continuano a ispirare scienziati e ingegneri moderni.
INDICE
- Perché Leonardo studiò il volo?
- Quali macchine volanti progettò Leonardo?
- Leonardo inventò il paracadute?
- Il rapporto tra volo e macchine da guerra
- Quale significato aveva il volo per Leonardo
- L’eredità delle invenzioni di Leonardo sul volo
Perché Leonardo studiò il volo?
Leonardo da Vinci fu uno dei primi a immaginare in modo scientifico la possibilità che l’uomo potesse sollevarsi nell’aria.
Cresciuto in un ambiente rurale, fin da giovane osservò con estrema attenzione il volo degli uccelli, annotando la forma delle ali, il movimento durante il battito e l’uso delle correnti ascensionali.
Questa curiosità non era soltanto semplice ammirazione per la natura e gli animali ma desiderio di comprendere le leggi naturali che permettono di rimanere sospesi, anticipando concetti di aerodinamica che sarebbero stati formalizzati secoli dopo.
Nel “Codice sul volo degli uccelli” analizzò ad esempio la resistenza dell’aria, il peso, la spinta e la necessità di superfici portanti per sostenere un corpo in movimento.
Quali macchine volanti progettò Leonardo?
Il progetto più celebre di Leonardo relativo al volo è l’ornitottero, una macchina con grandi ali mobili azionate dalla forza umana. Si trattava di strutture leggere in legno e tela, simili a ossa e piume.
Leonardo credeva che muovendo braccia e gambe, l’uomo potesse imitare gli uccelli e librarsi in aria. Oggi sappiamo che il corpo umano non produce abbastanza energia per far volare un simile congegno, ma l’idea di riprodurre il battito alare resta rivoluzionaria per l’epoca.
Tra le invenzioni più note c’è anche la vite aerea, una grande elica a spirale di canapa e legno, pensata per sollevarsi ruotando su se stessa. Pur non essendo realizzabile con i materiali dell’epoca, la vite aerea anticipava il principio dell’elicottero moderno, dimostrando l’intuizione di sfruttare l’aria come mezzo portante.

Leonardo inventò il paracadute?
Nei suoi taccuini di Leonardo compare un paracadute di forma piramidale, costruito con struttura in legno e telo di lino che, secondo Leonardo, avrebbe permesso all’uomo di “gettarsi da qualsiasi altezza senza danno”.
Secoli dopo, test moderni hanno dimostrato che quel modello sarebbe stato funzionale, pur pesante.
Oltre al paracadute, progettò anche ali plananti, simili ai moderni deltaplani, costituite da strutture fisse pensate per sfruttare le correnti ascensionali più che la forza muscolare.
Queste intuizioni rivelano come avesse compreso concetti come portanza e resistenza, senza disporre di formule matematiche.
Il rapporto tra volo e macchine da guerra
Leonardo lavorò per potenti come Ludovico il Moro e Cesare Borgia, che erano interessati a invenzioni utili alla guerra.
Nei suoi studi compaiono macchine belliche come catapulte e carri armati, ma anche idee di ricognizione aerea. Leonardo immaginò di usare macchine volanti per osservare dall’alto movimenti nemici o terreni difficili.
Molti storici ritengono però che Leonardo inserisse volutamente difetti nei progetti delle sue macchine da guerra per impedirne un uso distruttivo, coerentemente con il suo spirito pacifista.
Quale significato aveva il volo per Leonardo
Per Leonardo, il volo non era solo un esperimento tecnico, ma un simbolo di libertà e di superamento dei limiti umani.
Leonardo vedeva negli uccelli un modello di perfezione naturale e aspirava a replicarlo e nei suoi appunti descrisse la gioia di “conquistare l’aria” come un sogno universale dell’uomo.
Le macchine volanti erano quindi parte di una ricerca più ampia di osservazione e comprensione della natura, per trasformarne i meccanismi in invenzioni utili e meravigliose.

L’eredità delle invenzioni di Leonardo sul volo
Anche se nessuna delle macchine volanti di Leonardo è mai davvero decollata, l’impatto dei suoi progetti sull’aeronautica è stato significativo.
Leonardo comprese infatti che l’aria si comporta come un fluido, intuì l’importanza dell’angolo di incidenza e dei profili alari e cercò di calcolare la spinta necessaria a sostenere un uomo.
Il suo approccio interdisciplinare che includeva osservazione, disegno ed esperimenti è un modello di metodo scientifico e, ancora oggi, i disegni sul volo degli uccelli conservati nel Codice Atlantico affascinano studiosi e ingegneri perché rappresentano un pensiero visionario che, pur nato nel Quattrocento, aprì la strada alla conquista del cielo.
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