Leonardo Da Vinci e il fascino per il volo
Settembre 15, 2025

Il fascino del volo per Leonardo da Vinci: osservazioni sugli uccelli, progetti di macchine volanti, il Codice sul volo e intuizioni oltre il suo tempo.

Leonardo nutrì per tutta la vita la passione per il volo, studiando il movimento degli uccelli ed esplorando le dinamiche legate alle correnti d’aria. Quando si rese conto che l’energia muscolare non era sufficiente per librarsi in aria, si orientò verso soluzioni più efficaci, come il volo planato sulle correnti ascendenti, ispirato ai rapaci. Condusse poi esperimenti pratici con congegni azionati dall’uomo e i modelli da lui ideati, come l’ornitottero, l’aliante e la vite aerea, anticiparono di secoli la sperimentazione aerea.

INDICE

  1. Leonardo e l’osservazione della natura
  2. Il sogno di volare
  3. Il volo come metafora di conoscenza
  4. Le macchine volanti di Leonardo
  5. Il Codice sul volo degli uccelli
  6. Limiti tecnici e intuizioni geniali

Leonardo e l’osservazione della natura

Ogni intuizione di Leonardo nasceva dall’osservazione diretta del mondo e della natura e il volo non fa eccezione.

Per arrivare a progettare macchine in grado di volare, Leonardo trascorse ore nei campi a studiare il volo degli uccelli registrandone il battito delle ali, i mutamenti di direzione e la capacità di sfruttare le correnti. La sua non era una semplice osservazione ma un tentativo per poter tradurre in formule e schizzi ciò che vedeva.

Secondo Leonardo, la natura rappresentava il miglior manuale di ingegneria e, nel Codice sul volo degli uccelli redatto intorno al 1505, annotò con grande precisione il comportamento degli stormi e la differenza tra volo battuto e planato perché capire come volano gli uccelli significava decifrare le leggi universali che governano l’aria e il movimento e poter progettare macchine volanti.

Leggi anche: Le macchine da guerra di Leonardo da Vinci

Il sogno di volare

Il desiderio di volare accompagna l’uomo da sempre, dai miti di Icaro e Dedalo alle leggende medievali. Anche Leonardo sognava di volare ma la sua visione adottava un approccio sperimentale, discostandosi dal racconto mitologico.

Nei suoi scritti si legge di un “grande uccello che si leverà sopra dal dorso del suo magnanimo padre”, parole che in qualche modo uniscono poesia e scienza, mostrando quanto il sogno di elevarsi in cielo fosse, per lui, un obiettivo tecnico e anche un simbolo di libertà e conoscenza, un modo per vedere il mondo dall’alto e coglierne l’armonia nascosta.

Macchine volanti Leonardo da Vinci

Il volo come metafora di conoscenza

Il Rinascimento fu un’epoca segnata dall’umanesimo, in cui l’uomo veniva posto al centro come misura di tutte le cose e spinto a superare i propri limiti. In questo contesto il volo non era soltanto un sogno, ma l’emblema di un’umanità che voleva elevarsi verso nuove scoperte.

Leonardo, con la sua immaginazione, unisce alla dimensione tecnica un forte valore simbolico e nei suoi appunti disegna ali, vite aeree e macchine plananti come strumenti di un’ascesa che è insieme fisica e spirituale.

Nei suoi scritti la descrizione dei meccanismi si intreccia con immagini poetiche, in cui il cielo è il luogo della libertà e della visione superiore e il desiderio di librarsi in aria diventa una metafora universale, che parla ancora oggi di coraggio, curiosità e capacità di immaginare l’impossibile.

Le macchine volanti di Leonardo

Leonardo non si accontentò di immaginare il volo ma cercò di tradurlo in progetti concreti disegnando numerosi dispositivi, alcuni dei quali rimasti schizzi, altri elaborati nei dettagli. Il più celebre è l’ornitottero, una macchina dotata di grandi ali mobili che avrebbero dovuto essere azionate dalla forza di braccia e gambe e che imitavano il battito degli uccelli e. Un progetto visionario, che però scontava l’impossibilità tecnica di riprodurre la potenza muscolare degli uccelli con il corpo umano.

Altrettanto rivoluzionaria fu l’idea del paracadute, una struttura piramidale di tela sostenuta da assi di legno. Leonardo annotà che con esso “ogni uomo potrà gettarsi da qualsiasi altezza senza pericolo di danno”, previsione confermata secoli dopo quando, nel 2000, un paracadutista svizzero costruì il dispositivo seguendo i disegni leonardiani e riuscì a lanciarsi con successo, dimostrando la validità del progetto.

Non meno affascinante è la cosiddetta vite aerea, un’elica di tela che, fatta ruotare rapidamente, avrebbe dovuto sollevarsi. Considerata il precursore dell’elicottero, rappresenta uno dei tanti esempi in cui Leonardo riuscì a intuire principi aerodinamici che sarebbero stati sfruttati solo con l’avvento della tecnologia moderna.

Nei suoi codici compaiono anche schizzi di alianti, macchine plananti e strumenti per misurare la resistenza dell’aria, modelli che non hanno mai preso davvero il volo, ma che dimostrano un interesse costante per l’idea di conquistare i cieli.

Leonardo da Vinci macchine per volare

Il Codice sul volo degli uccelli

Tra i manoscritti leonardiani, il Codice sul volo degli uccelli è una testimonianza straordinaria del suo metodo di lavoro. Il Codice affronta in 18 fogli questioni complesse legate al volo, come la resistenza dell’aria, la stabilità in volo, il ruolo delle correnti e dei vortici e descrive esperimenti pratici che includono il lancio di piume o di pezzi di carta per osservare i moti dell’aria.

Si tratta di un testo che mostra la transizione dal sogno all’analisi scientifica, in cui il volo non è solo fantasia, ma un fenomeno studiato con rigore. Anche se non portò a risultati concreti immediati, il Codice anticipò il metodo sperimentale che sarebbe stato alla base della scienza moderna e per questo è considerato una pietra miliare della storia dell’aeronautica, tanto da essere stato citato nei primi studi sui voli planati dell’Ottocento.

Limiti tecnici e intuizioni geniali

Nonostante la genialità delle intuizioni, nessuna macchina di Leonardo riuscì davvero a staccarsi da terra perché i materiali erano troppo pesanti e la forza muscolare umana insufficiente.

I suoi fallimenti non riducono però l’importanza delle sue intuizioni, anzi, dimostrano quanto fosse avanti rispetto al suo tempo. Molte idee di Leonardo contenevano infatti spunti che sarebbero stati recuperati nei secoli successivi.

Il paracadute, come detto, ha dimostrato di poter funzionare, l’elica aerea anticipa i principi alla base dell’elicottero e l’ornitottero rivela la tensione tra imitazione della natura e sviluppo di soluzioni meccaniche autonome.

Leonardo comprese che il volo richiedeva non solo ali ma anche equilibrio, controllo e leggerezza dei materiali: concetti che si sarebbero realizzati solo con l’avvento dei motori e delle leghe leggere



 

3 thoughts on “Leonardo Da Vinci e il fascino per il volo
  1. Ilary

    Che bella mostra, mi sta piacendo tanto!

    31 Maggio 2020
    • micol

      wow molto bello e dettagliato molto utile per e ricerche complimenti

      22 Ottobre 2024
  2. Mat

    Grazie, mi servirà per una ricerca

    24 Maggio 2025

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