Dalle ricette alle invenzioni culinarie, fino alle curiosità gastronomiche: il sorprendente rapporto di Leonardo con la cucina rinascimentale.
Tra i molteplici interessi di Leonardo c’è stato anche quello per la cucina. Per quanto sorprendente,
nei suoi appunti emergono riflessioni sul cibo, suggerimenti sull’organizzazione delle cucine e
invenzioni pensate per facilitare la preparazione dei piatti. Amava pietanze semplici e leggere,
prediligeva verdure ed erbe aromatiche e criticava i banchetti eccessivi tipici del Rinascimento. A
lui vengono attribuiti strumenti come girarrosti automatici, affettatrici rudimentali e sistemi per
migliorare l’igiene e l’efficienza degli spazi culinari. Leonardo contribuì a trasformare la cucina del
suo tempo rendendola più elegante, ordinata e funzionale, e fu tra i primi a immaginare che la
bellezza e la praticità potessero incontrarsi a tavola. Attorno alla sua figura ruotano curiosità e
aneddoti dalla gestione di una locanda a Firenze, all’interesse per l’estetica dei piatti, fino la
presunta scelta vegetariana. Un genio capace di rivoluzionare anche il modo di pensare e vivere il
cibo, molto prima dell’era moderna.
INDICE
- Leonardo era interessato alla cucina?
- Quali ricette e piatti sono attribuiti a Leonardo?
- Che invenzioni culinarie progettò Leonardo?
- Come influenzò la cucina rinascimentale?
- Curiosità e aneddoti gastronomici su Leonardo
Leonardo era interessato alla cucina?
Leonardo è sicuramente conosciuto soprattutto come pittore, inventore e scienziato ma, per quanto possa sorprendere, ebbe anche un interesse autentico per la cucina e il cibo, che considerava parte integrante della vita e dell’arte.
Leonardo visse in un’epoca in cui la cucina stava diventando un’arte raffinata nelle corti rinascimentali e dove il banchetto era un momento di spettacolo e potere e sembra anche che da giovane, abbia lavorato come aiutante in una taverna fiorentina, la “Taverna delle Tre Lumache”. Successivamente, si ritiene abbia gestito con l’amico Botticelli una locanda a Firenze, “Le Tre Rane di Sandro e Leonardo”.
Queste esperienze pratiche, unite alla sua curiosità scientifica, lo portarono a osservare la preparazione dei cibi con occhio critico, cercando di migliorarne la qualità e l’estetica. Nei suoi appunti, infatti, si trovano osservazioni sulla preparazione dei piatti, sull’organizzazione delle cucine e persino sull’educazione al gusto, segni che Leonardo non considerasse il cibo solo nutrimento, ma un’esperienza che univa ingegno, tecnica e bellezza.

Quali ricette e piatti sono attribuiti a Leonardo?
Leonardo non lasciò un ricettario, quindi non è possibile attribuire al genio rinascimentale ricette precise, ma alcuni aneddoti e scritti sparsi possono lasciare intuire i suoi gusti e la sua filosofia gastronomica.
Dai suoi appunti si evince che amasse piatti semplici, equilibrati e curati nell’aspetto, in contrapposizione agli eccessi opulenti dei banchetti rinascimentali. Nei suoi scritti si trovano riferimenti a zuppe di verdure, piatti a base di legumi e pane, e critiche all’uso eccessivo di carne e salse pesanti, preferendo pietanze più leggere e bilanciate.
Sembra poi fosse interessato a preparare insalate creative e piatti a base di erbe spontanee e ortaggi, che riflettevano la sua conoscenza botanica. Alcune fonti riportano che fosse vegetariano o almeno fortemente propenso a limitare il consumo di carne, in modo coerente con la sua sensibilità verso gli animali e il rispetto per la natura. Nei banchetti a cui partecipava, Leonardo suggeriva di presentare i piatti con ordine e armonia cromatica, anticipando una visione moderna dell’estetica in cucina.
Che invenzioni culinarie progettò Leonardo?
La curiosità ingegneristica di Leonardo non si fermò a ponti e alle macchine volanti ma gli permise di esplorare anche invenzioni legate alla cucina.
In particolare, Leonardo era interessato a strumenti capaci di migliorare la preparazione dei cibi e l’efficienza delle cucine, come girarrosti automatici alimentati dal calore del fuoco tramite un sistema di ventole, dispositivi per tritare e mescolare gli ingredienti e macchine per affettare la carne in modo uniforme.
Alcuni schizzi mostrano congegni simili a moderni robot da cucina rudimentali, pensati per semplificare il lavoro dei cuochi di corte. Progettò anche un sistema per mantenere pulite e organizzate le cucine, con tavoli inclinati per far scolare l’acqua e sistemi di canalizzazione per smaltire i residui. Inoltre, si interessò alla conservazione degli alimenti, studiando metodi per mantenerli freschi più a lungo.
Le invenzioni di Leonardo per la cucina non furono tutte realizzate, ma restano una testimonianza di un approccio razionale e innovativo anche in un ambito apparentemente lontano dalla scienza pura.

Come influenzò la cucina rinascimentale?
Leonardo visse in un periodo di trasformazione del gusto e contribuì, almeno in parte, a questo cambiamento. Il Rinascimento segnò il passaggio da una cucina medievale ricca di spezie e salse pesanti a una più equilibrata e attenta alla qualità degli ingredienti.
Leonardo, con il suo amore per l’armonia e la proporzione, portò nella cucina un approccio estetico e funzionale. Secondo lui, i banchetti dovevano stupire non solo per abbondanza ma anche per eleganza e ordine come si evince dagli scritti in cui critica il caos delle tavole sovraccariche e suggerisce presentazioni più sobrie ma raffinate, con porzioni ragionate e piatti che valorizzassero i prodotti freschi e stagionali.
Inoltre, il suo interesse per l’organizzazione degli spazi e delle macchine da cucina può aver contribuito a rendere più efficienti le cucine di corte, riducendo sprechi e ottimizzando il lavoro dei cuochi. Non è un caso che alcuni storici lo vedano come un precursore di una visione moderna e sostenibile dell’arte culinaria.
Curiosità e aneddoti gastronomici su Leonardo
Attorno alla figura di Leonardo e al cibo ruotano molti aneddoti e curiosità, alcuni documentati, altri frutto di tradizioni popolari. Ad esempio si racconta che, quando gestiva la locanda con Botticelli, i clienti si lamentassero perché le porzioni erano troppo piccole e “sofisticate” rispetto alle aspettative dell’epoca, abituata a banchetti abbondanti.
Leonardo era ossessionato dall’ordine e dall’igiene e nei suoi appunti suggeriva di tenere le cucine pulite e ben ventilate e criticava i cuochi disordinati. Amava organizzare banchetti scenografici, con decorazioni di grande effetto e macchine teatrali che muovevano portate e vassoi, unendo così la sua abilità di scenografo e ingegnere con il mondo della tavola.
Alcune fonti raccontano che disegnò tovaglioli con pieghe artistiche e che fosse un precursore della mise en place moderna.
Si dice anche che fosse affascinato dalla dieta vegetariana e che acquistasse animali in gabbia per poi liberarli, un gesto che rifletteva la sua sensibilità verso il mondo naturale e che, indirettamente, influenzava anche il suo modo di pensare al cibo.
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