Leonardo da Vinci soffriva di ADHD? Ipotesi, prove e studi
Giugno 25, 2025


Alcuni studiosi ipotizzano che Leonardo da Vinci soffrisse di ADHD: dai comportamenti documentati alle opere incompiute, dalle analisi neurologiche alle possibili influenze sulla sua creatività.

Leonardo da Vinci è famoso per la sua genialità e alcuni studiosi ritengono che molti dei suoi comportamenti siano compatibili con l’ADHD, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Dalle opere incompiute alla curiosità inesauribile, dai continui cambi di progetto ai rapporti difficili con i committenti, la sua vita offre molti indizi che sostengono questa ipotesi. Vediamo cos’è l’ADHD, quali aspetti della vita di Leonardo fanno sospettare che soffrisse di questo disturbo, e cosa dicono oggi gli studiosi su questa ipotesi.

INDICE

Cos’è l’ADHD di cui avrebbe sofferto Leonardo?

L’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è un disturbo caratterizzato da difficoltà nel mantenere l’attenzione, impulsività e, in alcuni casi, iperattività motoria. Secondo il DSM-5, la diagnosi si basa su sintomi che includono una marcata e persistente disattenzione, difficoltà nell’organizzazione di impegni e compiti, tendenza a procrastinare, perdita di oggetti e incapacità di portare a termine compiti iniziati.

Non si tratta di semplice distrazione ma di un disturbo che può influenzare la vita quotidiana, le relazioni e il rendimento lavorativo o scolastico.

Oggi, generalmente l’ADHD viene diagnosticato già in età pediatrica o comunque in giovane età, ma anche negli adulti, nei quali il disturbo si manifesta con irrequietezza mentale, multitasking compulsivo, tendenza a rimandare determinati compiti e a passare da un progetto all’altro senza completarlo.

Questo profilo, applicato retrospettivamente, ha portato alcuni ricercatori a ipotizzare che Leonardo potesse soffrire di questo disturbo.

Quali comportamenti di Leonardo fanno sospettare?

Molti biografi hanno notato che Leonardo lasciò incompiute numerose opere, tra cui il San Girolamo, l’Adorazione dei Magi e la Battaglia di Anghiari e questo fa pensare che Leonardo interrompesse spesso un lavoro per dedicarsi ad altro.

Lo stesso Vasari racconta che Leonardo “cominciava molte cose e nessuna ne finiva”, segno di una mente che non trovava pace. Anche i suoi rapporti con i potenti dell’epoca, come Ludovico il Moro, furono talvolta complicati proprio per la sua incapacità di consegnare i lavori nei tempi pattuiti.

Inoltre, dalle sue note è chiaro il continuo passaggio da un argomento all’altro. Gli interessi di Leonardo spaziavano dall’anatomia all’idraulica, dalla botanica alla meccanica, dall’architettura alla musica, passando per l’astrologia.

Questo aspetto può dipendere da una forte curiosità, ma può essere anche sintomo di dispersione creativa che, unita a una certa difficoltà a rispettare le scadenze, potrebbe corrispondere a quello che oggi definiremmo deficit di attenzione.

Come l’ADHD avrebbe influenzato la creatività di Leonardo?

Le caratteristiche che oggi associamo all’ADHD tendono in genere a essere vissute come un ostacolo agli impegni quotidiani di studio e lavoro ma, nel caso di Leonardo, potrebbero aver favorito la sua genialità.

La curiosità inesauribile e il bisogno di stimoli sempre nuovi hanno infatti spinto Leonardo a esplorare campi del sapere che altri ignoravano.

Inoltre, se è vero che chi soffre di ADHD tende a procrastinare e a passare da un progetto all’altro, è vero anche questo disturbo è caratterizzato da momenti di “iperfocus”, cioè momenti in cui si riesce a concentrare tutta l’attenzione su un interesse specifico, producendo risultati eccezionali. È possibile quindi che gli studi di Leonardo sui temi che lo appassionavano come l’anatomia, le macchine da guerra, il volo, la musica e molte altre materie, siano il frutto proprio di queste fasi di immersione totale.

L’alternanza tra entusiasmo e abbandono dei progetti, lungi dall’essere un difetto, potrebbe quindi aver contribuito a rendere Leonardo un innovatore capace di unire arte, scienza e ingegneria in modi inediti per il suo tempo.

Cosa dicono gli studiosi su Leonardo e ADHD?

L’ipotesi che Leonardo soffrisse di ADHD è stata formulata da Marco Catani e Paolo Mazzarello in uno studio pubblicato sulla rivista Brain (2019).

Gli autori hanno analizzato biografie, lettere e appunti di Leonardo, confrontandoli con i criteri diagnostici moderni.

Secondo i ricercatori, l’insieme di comportamenti come la procrastinazione, una mente creativa interessata a molte materie e progetti, il sonno irregolare e la tendenza a passare da un progetto all’altro, potrebbe essere compatibile con una diagnosi di ADHD, forse in forma combinata di disattenzione e irrequietezza mentale.

Altri storici però invitano alla prudenza perché ritengono impossibile applicare concetti moderni a figure del passato senza rischiare semplificazioni. Alcuni tratti, come l’incompletezza delle opere, potrebbero derivare dal perfezionismo, da problemi tecnici o da difficoltà economiche, più che da un disturbo da deficit di attenzione e iperattività

Leonardo soffriva di ADHD?

Capire se Leonardo soffrisse ADHD non è un modo per attribuirgli una patologia ma potrebbe servire a a comprendere meglio la sua mente straordinaria e il modo in cui affrontava il mondo.

La domanda però resta ancora oggi aperta, perché non esistono prove dirette, né ovviamente una diagnosi clinica.

Come abbiamo visto, i numerosi interessi e le opere incompiute possono rendere l’ipotesi plausibile e affascinante. In ogni caso, che si tratti di ADHD o meno, Leonardo ha dimostrato di avere una personalità e una mente eccezionali.