Tra le tante ambizioni di Leonardo Da Vinci c’era anche quella del volo. Chi di noi non ha mai sognato di volare almeno una volta nella vita?
Fin dai primi anni del ‘500, infatti, Leonardo concentra proprio nel volo tutti i suoi studi. Sognava di essere ricordato, di rendere immortale la sua memoria e, senza dubbio, possiamo dire che è riuscito nel suo intento.
L’aspirazione dell’uomo a dominare l’elemento più leggero e impalpabile, l’aria, spinse Leonardo a lavorare su macchine che avrebbero imitato il volo degli uccelli. All’interno della nostra Mostra non mancano i disegni che rappresentano i vari tipi di “ornitotteri” immaginati da Leonardo: quello con l’uomo disteso orizzontalmente intento a muovere con mani e piedi i meccanismi legati alle ali; altri che prevedono l’uomo all’interno di un vascello volante che si muove con un sistema di pedali e poi diversi modelli di alianti. Per costruire le ali, ad esempio, Leonardo studiò attentamente l’anatomia delle ali degli uccelli, nonché la disposizione delle penne, restando affascinato dalle snodate e membranose ali dei pipistrelli. Il nostro Leonardo realizzò così un libretto, nel Manoscritto K1, e uno scritto più ampio, il Codice sul volo degli uccelli, esclusivamente sui movimenti dei volatili, analizzandone le manovre di virata, il volo a vento e il battito delle ali (conoscenze che gli servirono quando iniziò a lavorare nelle botteghe d’arte di Firenze, dove si costruivano anche dei complessi macchinari usati per animare le feste di corte, come “L’uccello della commedia” qui esposto).
Fino alla fine del secolo, Leonardo era deciso a realizzare il volo meccanico; ma il vero problema da superare era la scarsa potenza dell’energia muscolare. Così, una volta tornato in Toscana decise di approfondire gli studi sul vento e sostituì all’idea dello strumento a battito alare un “volo senza battimento d’ali”. Ispirato dai rapaci, che lanciati da altissime vette si lasciano trasportare delle correnti, decise di far librare l’uomo nello stesso modo, senza spreco di energia, cercando le correnti più favorevoli e utilizzandole per discendere planando delicatamente a terra.
Sempre in Toscana, poi, diede vita al suo primo vero e proprio esperimento. Appurato che anche il più forte degli uomini non avrebbe potuto agitare le ali troppo a lungo, costruì segretamente un apparecchio, mediante il quale un uomo avrebbe potuto azionare un meccanismo e muovere ritmicamente le ali. Purtroppo, però, la macchina non ebbe l’esito sperato, in quanto un suo allievo, Zoroastro, senza che Leonardo lo sapesse, salì su di essa e si lanciò da un monte. La sorte del giovane rimane a tutt’oggi incerta ma sicuramente la macchina non era ancora pronta per essere collaudata. Sarebbero passati due secoli prima che l’uomo solcasse i cieli, prima con il “pallone gonfio di gas”, poi con l’aeroplano. Leonardo anticipò troppo i tempi ma ebbe il merito di aver tentato il volo per primo, rifiutando l’idea che l’uomo dovesse limitarsi solo a camminare per terra.
Tra le macchine ed i disegni progettati per il volo, presenti nel nostro Museo, ci sono: il Sistema ad ali, L’uccello della commedia, l’Aliante ad ala parzialmente fissa, la Prova d’ala, la Vite aerea, l’Ornitottero verticale e il Paracadute.
In questo breve video potete vedere la nostra sala del volo. Buona visione!
Ilary
Che bella mostra, mi sta piacendo tanto!
31 Maggio 2020